Genere (tassonomia)

Al giorno d'oggi, Genere (tassonomia) è diventato un argomento molto rilevante nella società moderna. L’attenzione è stata focalizzata su questo tema per il suo impatto in vari ambiti, dalla politica alla cultura popolare. Poiché Genere (tassonomia) continua ad essere oggetto di dibattiti e discussioni, è fondamentale analizzare in dettaglio le sue implicazioni e ripercussioni sulla nostra vita quotidiana. In questo articolo esploreremo le molteplici sfaccettature di Genere (tassonomia), esaminando la sua influenza in diversi ambiti e la sua evoluzione nel tempo. Allo stesso modo, affronteremo i diversi approcci e posizioni adottati da esperti e opinion leader riguardo a questo tema, al fine di offrire una visione globale e obiettiva.

Nelle scienze naturali il genere (o genus) è una categoria che raggruppa le specie, in quanto aventi caratteristiche comuni tra loro. Più generi vengono a loro volta raggruppati in famiglie. Nella nomenclatura binomiale codificata da Linneo ogni creatura vivente viene contraddistinta da due termini - il genere, con iniziale maiuscola, e la specie, con iniziale minuscola. Altri termini aggiuntivi, come la sottospecie, sono facoltativi.

La definizione esatta di genere è complessa e non sempre univoca. In linea di massima, specie diverse appartenenti allo stesso genere hanno una serie di caratteristiche comuni, ma non possono riprodursi. Esistono casi rari di riproduzione tra specie diverse di uno stesso genere (ibridazione), molto spesso con l'intervento umano, ma i figli rimangono infecondi. Per esempio, il cavallo può incrociarsi con l'asino, dando origine al mulo e al bardotto, ma né il mulo né il bardotto possono avere figli. Questi non si possono infatti definire interfecondi cioè in grado di riprodursi producendo prole feconda. L'incrocio, inoltre, avviene per opera dell'uomo ma non avviene in natura. La situazione classica presenta però diverse eccezioni, soprattutto nel regno vegetale.

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