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Al monumento sono stati attribuiti un rocchio di fusto di colonna in marmo del diametro di 1,15 m che recava incassi interpretati come le tracce dell'apposizione di un rivestimento metallico e un basamento in muratura, situato all'estremità dei Rostra verso il tempio di Saturno, identificato all'inizio dell'Ottocento.
Al rivestimento di questo basamento, sopra il quale sarebbe sorta la colonna, furono attribuiti alcuni frammenti marmorei (un fregio con anthemion e uno zoccolo), visibili nella fotografia a fianco.
Vi erano incisi i nomi e le distanze delle più importanti città dell'impero, anche se la sua funzione era prettamente celebrativa della carica di curator viarum da parte di Augusto; Si trattava però di una convergenza ideale delle strade consolari, la cui misura era calcolata a partire dalle porte delle mura serviane. .
^Cassio Dione (Storia romana, 54.8,4) riporta tra gli avvenimenti del 20 a.C., che essendo divenuto curator viarum Augusto eresse il "cosiddetto" Miliarium aureum: il nome ufficiale doveva, infatti essere Miliarium Urbis.
^Il rocchio venne rinvenuto nel 1833 tra i Rostra e l'arco di Settimio Severo, presso il basamento oggi attribuito all'Umbilicus Urbis, allora ritenuto pertinente al Miliarium aureum (Mari 1996, citato in bibliografia, p.250).
^Il rocchio rimasto fu scoperto nel 1803 dall’archeologo Alessandro Visconti mentre faceva il muro di contenimento dell’arco di Settimio Severo (Fea C., Descrizione di Roma e dei contorni del sig. Carlo Fea, 1822, pag. 276
^I frammenti marmorei vennero forse rinvenuti nel 1852 tra i Rostra e la basilica Giulia e sono stati collocati oggi su un basamento circolare in muratura al lato della scalinata del tempio di Saturno (Mari 1996, citato in bibliografia, p.251).