Museo della Radio e della Televisione

Al giorno d'oggi, Museo della Radio e della Televisione è un argomento che ha acquisito grande rilevanza nella società odierna. Con l'avanzamento della tecnologia e della globalizzazione, Museo della Radio e della Televisione è diventato un elemento fondamentale nella vita quotidiana delle persone. Dal suo impatto sul posto di lavoro all'influenza sull'intrattenimento e sulla cultura, Museo della Radio e della Televisione si è posizionato come un argomento di interesse generale che non lascia nessuno indifferente. In questo articolo esploreremo l’importanza e l’impatto di Museo della Radio e della Televisione in vari ambiti, analizzandone le implicazioni e riflettendo sul suo futuro in un mondo sempre più connesso e interdipendente.
Museo della Radio e della Televisione
L'edificio del museo, lo stesso in cui si trova il Centro di produzione Rai di Torino, nel 2005
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàTorino
Indirizzovia Giuseppe Verdi, 14-16
Coordinate45°04′06.92″N 7°41′29.91″E / 45.06859°N 7.691642°E45.06859; 7.691642
Caratteristiche
Tiporadiofonico-televisivo
Periodo storico collezioni1852 - circa metà anni '90
Istituzione1968
Apertura1984 (inizio dell'esposizione)
1993 (inaugurazione ufficiale)
ProprietàRai
GestioneCentro di produzione Rai di Torino
DirettoreAlberto Allegranza
Visitatori77 580 (2022)
Sito web

Il Museo della Radio e della Televisione è un museo di Torino, situato nel Centro di produzione Rai di via Giuseppe Verdi, 14-16, e dedicato alla Storia della radio e della televisione in Italia.

Storia

Il primo progetto di un museo della radio risale al 1939. All'epoca, l’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche aveva Direzione Generale e Laboratorio Ricerche a Torino. La guerra interruppe il progetto; esso fu recuperato nella seconda metà degli anni '60 da un gruppo di esperti, tra cui l’ingegner Banfi (già direttore tecnico dell’EIAR). Il materiale raccolto, che inizialmente doveva essere ospitato nello storico palazzo aziendale di Via dell’Arsenale 21, trovò una sistemazione provvisoria presso il Centro di produzione Rai; nel 1980 una parte dei cimeli venne collocata in alcune vetrine dell’atrio. Nel 1984, in occasione della mostra La Radio, storia di sessant’anni: 1924-1984, la collezione venne presentata per la prima volta al pubblico.

L'inaugurazione vera e propria del Museo fu nel 1993: la raccolta fu ordinata, restaurata e ampliata, e si stabilì permanentemente nella Sala Enrico Marchesi del Centro di produzione Rai.
Ad inizio 2020, sotto il nuovo direttore Alberto Allegranza, venne stabilita la seguente trasformazione: “Da Museo tecnico per collezionisti di oggetti, a spazio esperienziale e multimediale che accoglie la diversità di gusti del pubblico in un’atmosfera da studio televisivo”. Dopo nove mesi di lavoro, il 26 settembre 2020 è stato inaugurato il "nuovo" Museo.

Esposizione

Il percorso del museo parte dal primo telegrafo Wheatstone per arrivare fino al DVD-Video. Le raccolte sono impreziosite anche dalla presenza di arredi di storici programmi Rai, quali Rischiatutto e Portobello.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN125683512 · SBN CFIV185002 · WorldCat Identities (ENlccn-n2002099512