Sellerio è un argomento che ha catturato l'attenzione di persone in tutto il mondo. Fin dalla sua apparizione ha suscitato grande interesse ed è stato oggetto di numerosi dibattiti e discussioni. Che sia per la sua rilevanza oggi o per il suo impatto storico, Sellerio continua a essere una questione di grande importanza per la società in generale. In questo articolo esploreremo in modo approfondito le diverse dimensioni di Sellerio e la sua influenza su diversi aspetti della nostra vita. Dalle sue origini al suo impatto sulla cultura popolare, vedremo come Sellerio ha lasciato il segno nella storia e come continua ad essere rilevante oggi.
La casa editrice fu fondata a Palermo nel 1969. Dopo qualche titolo nella collana d'esordio dal nome programmatico La civiltà perfezionata, la casa editrice ottiene visibilità nazionale (e internazionale) con la pubblicazione nel 1978 de L'affaire Moro di Sciascia. Cresce dunque il numero delle collane, a cominciare da La Memoria, oggi simbolo della produzione selleriana. Fra gli scrittori che hanno collaborato con la casa editrice: Gesualdo Bufalino, lanciato nel 1981, vincitore del Premio Campiello e del Premio Strega, e Andrea Camilleri ("padre" della serie TV Montalbano).
Le collane includono poi le più specialistiche Prisma e Biblioteca siciliana di storia e letteratura con i suoi Quaderni. Quindi La diagonale e La nuova diagonale. Diretta da Adriano SofriFine secolo, e dal classicista Luciano CanforaLa città antica. Meno legate a tematiche uniche sono le collane Il divano (con suggestioni eccentriche e autori quali Giulio Angioni) e Il castello (che scommette nelle letterature straniere di minore attrattiva). Al 2012 il catalogo conta oltre tremila titoli. Erede del gruppo editoriale è Antonio Sellerio, figlio di Enzo ed Elvira, laureato nel 1997 alla Bocconi con una tesi sull'azienda di famiglia. Tra i consulenti anche la sorella Olivia e l'italianista Salvatore Silvano Nigro.
^Lo racconta il figlio in un'intervista con Paolo Di Stefano per il Corriere della Sera dell'11 maggio 2009, ora in Potresti anche dirmi grazie, Rizzoli, 2010, pp. 331-339.