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A costituire il principale rinforzo dell'organico fu l'attaccante Antonio Angelillo, il quale trovò i primi gol nel campionato italiano segnando una tripletta alla Lazio. Partner offensivo dell'oriundo risultò il trentaduenne Lorenzi, protagonista — durante il derby meneghino del 6 ottobre 1957 — di una tra le sue più celebri «malefatte»: con un rigore assegnato al Milan sul punteggio di 1-0 per i nerazzurri, Veleno posizionò una scorza di limone (ricevuta dal massaggiatore) sotto il dischetto causando l'errore di Cucchiaroni (vanamente avvertito dal pubblico) dagli 11 metri.
Malgrado una buona intesa tra le punte, l'Inter disputò un torneo incolore: a fronte di 32 punti in classifica, equamente ripartiti tra la fase d'andata e il girone di ritorno, la Beneamata giunse all'undicesimo posto in compagnia dell'Udinese e dei concittadini.
Durante la trasferta di Como del 12 luglio 1958 — valida per la Coppa Italia da cui gli uomini di Carver erano già eliminati — il tecnico britannico concesse l'esordio in prima squadra a Corso: il nuovo talento, appena sedicenne, andò subito in rete contribuendo alla vittoria per 3-0 sul campo dei lariani.