Nel mondo di oggi, Football Club Internazionale 1965-1966 è un argomento che ha catturato l'attenzione di molte persone in diversi campi e da tutto il mondo. Dal suo impatto sulla società alla sua influenza sulla cultura popolare, Football Club Internazionale 1965-1966 è diventato argomento di discussione e dibattito ovunque. Che Football Club Internazionale 1965-1966 sia una persona, un evento storico, una tendenza o qualsiasi altro argomento, la sua rilevanza nel mondo di oggi è innegabile. In questo articolo esploreremo l'impatto di Football Club Internazionale 1965-1966 e il modo in cui ha plasmato il mondo in cui viviamo oggi.
Innestando all'organico il portiere di riserva Miniussi, lo scacchiere tatticò registrava in via sperimentale l'utilizzo di Facchetti come ala sinistra — facendone il primo difensore nella storia del campionato italiano a raggiungere la doppia cifra in termini di gol — anziché da terzino.
Nel settembre 1965 l'Inter difese con successo il titolo mondiale ancora contro l'Independiente, contenendo la fatica rispetto all'anno prima: una rete di Peiró e la doppietta di Mazzola decisero le sorti del confronto già all'andata, prima del pareggio «a occhiali» nel ritorno di Avellaneda.
Procedeva senza eccessivi intoppi anche il cammino verso la stella, con la fase iniziale del campionato archiviata dal primato davanti a Napoli e Milan: nella seconda parte del torneo fu il Bologna a rimpiazzare partenopei e rossoneri in veste d'inseguitrice, con gli uomini di Herrera frattanto chiamati a ripetersi in Europa debuttando agli ottavi di finale in quanto detentori del trofeo.
Mentre dagli scontri diretti con l'opponente felsinea venne ricavato un solo punto sui 4 disponibili, la partecipazione alla coppa si arrestò in semifinale ad opera del Real Madrid: a frenare i nerazzurri una sconfitta in campo iberico cui seguì la divisione della posta in palio a San Siro, dopo l'eliminazione nei turni precedenti della romena Dinamo Bucarest e del magiaro Ferencvaros.
La seconda affermazione consecutiva in Italia smaltiva la delusione per il mancato ingresso in finale, col responso matematico dello Scudetto giunto alla penultima domenica grazie al 4-1 inflitto alla Lazio nel capoluogo lombardo: distanziando a +4 i succitati emiliani, la Beneamata avvicinò i 12 titoli nazionali della Juventus portandosi a quota 10 e ricevendo per l'occasione un apposito simbolo sulle divise di gioco (impresa cui erano addivenuti in precedenza solamente gli stessi bianconeri).
^Gara originariamente in calendario per il 12 settembre 1965, ma rinviata per l'impegno in Coppa Intercontinentale; cfr. Paolo Bertoldi, Senza Inter e senza esami anti-doping, in La Stampa, 11 settembre 1965, p. 8.
^Gara originariamente in calendario per il 19 settembre 1965 ma rinviata per garantire un maggior riposo all'Inter dopo la Coppa Intercontinentale; cfr. Il Bologna a Foggia ed il Milan a Brescia, in La Stampa, 18 settembre 1965, p. 8.